sabato 1 febbraio 2014

Inverno

Era una giornata d'inverno: l'aria fredda ma tersa, come spesso è l'aria a febbraio.
Il treno correva portandola chissà dove…
Dal finestrino l'assaliva, compatto, il bianco della neve.
Aveva una gran voglia di calpestarla quella neve, di sporcarla, di toglierle quell'aria di «Stira e ammira».
Fu in quel momento che la vide: fulva, il muso appuntito a fiutare l'aria, una lepre si era materializzata sbucando da un cespuglio. Un minuto e via, a tutta velocità, tagliando il campo in diagonale, la coda innalzata come il pennacchio di un carabiniere a una parata.
Dove andava? Cosa cercava?
Forse, come lei, andava e basta. Guidata dall'istinto cosa cercava? Solo cibo? O godeva anche di quel silenzio di cristallo, di quella corsa sfrenata?


2 commenti:

  1. Me ne sono poste spesso domande così. Mi sono convinto che anche gli animali di altre specie hanno una loro "spiritualità", una capacità di godere (e di soffrire) non solo per la soddisfazione (o non soddisfazione) di bisogni elementari. Con cani, gatti, cavalli ci accorgiamo chiaramente quando s'esaltano, si divertono, si annoiano, si intristiscono. Non credo che dipenda solo o soprattutto dalla vicinanza con la specie umana. Non so cosa cercasse quella lepre, ma di una cosa sono certo: anche gli animali selvatici hanno un'anima, perfino quelli che consideriamo bestie feroci.

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  2. Andava... "la felicità non è la meta ma il viaggio" sta scritto su un muro di Androna Campo Marzio :)

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