venerdì 2 maggio 2014

Labirinti moderni

Ho i capelli, i pochi che possiedo, ormai sparati. In tutte le direzioni. Ho deciso che non posso continuare questa guerra con il pc. Devo imparare a utilizzarlo usando il cervello, non picchiando a caso sui tasti.
Una settimana fa il mouse wifeless... Alt, il pc mi segnala in rosso l'errore. Ma cosa vuole? E' w non v:  sono sicura. Wife si scrive così, significa moglie. Moglie? Senza moglie?! E' wireless, senza fili... Oh, my God!
Be', continuiamo: il giorno successivo chiamo Miki (il supertecnologico!), mi  siedo accanto a lui e mi faccio spiegare come posso fare acquisti su Amazon: li fanno tutti, c'è una vastissima scelta di prodotti, te li portano a casa, costano meno. Insomma, per farla breve, dato che il mouse non funziona - ma quello wireless non doveva durare di più? -, sono fermamente decisa ad acquistare il prossimo su Amazon. Non prendo appunti: è semplice. Miki conferma. "E' facilissimo" - dice, e io sorrido con aria di superiorità. Sono pochi e intuitivi - ribadisco intuitivi - passaggi. Suggeriti da indicazioni chiare. Chiarissime. Impossibile dimenticarli.
Tre giorni dopo - non tre anni, tre giorni  - mi tornano alla mente le parole del mio professore di statistica all'università. Diceva: in statistica l'evento impossibile non esiste: esiste l'evento altamente improbabile... C'è insomma una probabilità infinitesimale che avvenga ciò che si nega. Sarà infinitesimale ma succede a me, proprio a me. Le videate su Amazon si susseguono in rapidissima successione   - il dito sudato si appiccica su quel riquadro che sta sotto la tastiera - pagine scompaiono di loro iniziativa, scorrimenti lentissimi si alternano ad altri "sparati" , ma la cosa peggiore è che non ricordo nulla. Come diavolo si paga? Perché non ci mettono, a carrello pieno, un bel "PAGAMENTO"? Evidenziato in giallo - è un colore che si nota - scritto in neretto e a caratteri cubitali. Ormai l'ordine in qualche maniera è stato fatto, ma se non dovessi riuscire a pagare cosa potrebbe succedere? Beh, non è mica emissione di assegni a vuoto, ma non bisogna dimenticare che siamo in Italia: per un'evasione fiscale miliardaria si va a fare compagnia ai vecchietti, per venti euro di mouse non pagati si rischia magari la galera. Nonna Ina lo diceva sempre: "Sei nata sotto una cattiva stella, ti succedono le cose più improbabili... ". Infatti.
Mi prende l'ansia, seguita a ruota dalla rabbia. Vago tra le pagine del sito come in un labirinto: delle modalità di pagamento non c'è traccia, sono però decisa a risolvere il problema da sola. A costo di stare su quel maledetto computer, appollaiata come una cornacchia, per gli ultimi anni che mi restano da vivere. Poi mi viene un'idea brillante - diciamo luccicante - e digito "Come si fanno acquisti su Amazon?" e, dopo aver letto cinque risposte oscure più delle previsioni di Nostradamus, scovo un sito alla mia portata e la memoria ritrova qualche brandello della spiegazione di Miki. "Quale forma di pagamento sceglie?" recita, finalmente, una scritta sciorinando davanti ai miei occhi, ormai imbambolati dalla stanchezza, tutte le possibilità di pagare un acquisto fatto. Mai stata più felice di sborsare dei soldi.
Ci sono. C'è tutto. Sulle condizioni di consegna mi perdo di nuovo, mi indicano a un tratto un 5 maggio - chissà di che anno? - e io aderisco decisa, così come s'infila il primo corridoio con sopra scritto "uscita" in una metropolitana sconosciuta, pur di uscire da quel reticolo sotterraneo adatto ai topi più che ai cristiani.
Poi saranno le stelle a orientarci. Ed è alle stelle che mi affido per l'utilizzo del mouse, quando e se mi arriverà a domicilio. Per il momento, sono riuscita solamente a comperarne uno. Almeno spero.
Oggi - due maggio - è arrivato un corriere. Mi ha consegnato un pacco. Conteneva tre mouse: della stessa marca...
Melius abundare quam deficere.

Nessun commento:

Posta un commento