domenica 21 settembre 2008

Bush era un uomo d'affari? Suoi, evidentemente.

Bush osserva il crollo di una delle più prestigiose istituzioni del Paese.
E ora l'America batte cassa. L'America!
Su Wall Street cade una nevicata di ordini di vendita...
Nessuno compra, nel paese del consumismo non ci sono più soldi, soltanto debiti, coperti come garanzia da " titoli spazzatura".
Bush era un uomo d'affari? Suoi, evidentemente!
Capiranno gli americani che non pago, il loro presidente, di trascinarli in guerra facendo crepare i loro figli, ora è riuscito anche ad affamare i superstiti?


Nouriel Roubini, professore di economia alla New York University, già un anno fa aveva previsto ciò che sarebbe accaduto elencando, punto dopo punto in rapida successione, lo svolgimento del disastro e, fino a questo momento, i fatti gli hanno dato ragione.


Ora s'invocano misure restrittive, forme di controllo del mercato finanziario, nuove leggi atte a tutelare gli investitori risparmiatori. Ora? E fino a questo momento perchè nessuno è intervenuto? Perchè l'America è il paese del libero mercato, per tradizione e per definizione.
Il mercato sa, fiuta, capisce, corregge...ma mi faccia il piacere, mi faccia, avrebbe detto Totò.


Il mercato non è un'entità astratta, è formato da persone , persone che fanno delle scelte e, se non imponiamo loro alcun limite, queste persone seguiranno il solito pifferraio magico: il denaro. Soldi, soldi e ancora soldi in un giro di valzer vorticoso, dove all'interruzione improvvisa della musica (leggi stasi nell'aumento dei prezzi nel mercato immobiliare) qualcuno si è trovato con la scopa in mano, a pagare pegno. Come succedeva, nei miei anni giovanili, alle festicciole per ragazzi.


Quello che sta succedendo negli Usa non dovrebbe creare particolari problemi - dicono - alle banche nostrane, perchè al riparo da rischi competitivi, avendo operato in un regime di oligopolio protetto, non hanno adottato quei modelli altamente speculativi d'ingegneria finanziaria che hanno decretato la rovina di istituzioni finanziarie all'avanguardia. Perchè impelagarsi in quelle operazioni quando, quintuplicando il costo dei conti correnti in un anno, si possono già aumentare, senza correre alcun rischio , in modo considerevole i profitti? Ma ci sono anche i portafogli titoli da gestire e le società d'investimento americane "cartolarizzavano" i prestiti concessi, spedendoli in giro per il mondo. Così, trasformando crediti (concessi senza adeguate garanzie) in titoli di credito si dotavano questi strumenti di caratteristiche atte a renderli idonei a circolare sui mercati e entrare a far parte anche di fondi di gestione del risparmio o investimenti di società assicurative e fondi pensione.


Allora mi sorge spontanea una domanda: quanti di noi si ritrovano quella carta straccia tra le mani senza sapere, fidandosi della propria banca, nulla del rischio che si sono accollati?
Io non sono certamente Nouriel Roubini, ma azzardo una previsione: entro pochi mesi
i computer delle nostre banche si incastreranno sul comando "elimina" per togliere dal mercato
cumuli di carta straccia, ai quali solamente l'avidità e l'arroganza di uomini senza scrupoli e la complicità di governi inetti avevano conferito un valore.

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