sabato 29 agosto 2009

La madre di tutte le libertà

In un linguaggio contenuto, mai enfatico, chiaro e, ripeto, elegante nella sua sobrietà, un internauta mi parla della sua esperienza di blogger e mi colpisce non tanto per la sua competenza, ma forse perché il suo amore per la Rete - questo mare virtuale che la tecnologia ci ha messo a disposizione che ogni giorno lascia sulla spiaggia, come conchiglie, migliaia di post - così diverso, nella modalità in cui si manifesta, dal mio, è perfettamente eguale al mio in un altro aspetto.
Io non lo conosco se non per ciò che scrive e per come lo scrive. Scrive di blog e lo fa bene. Si sente che l'argomento lo interessa e che l'ha sviscerato, girandolo e rigirandolo tra le mani, in modo da coglierne ogni aspetto. Sembra dispiacersi dell'uso improprio che alcuni ne fanno, della loro rozzezza nel maneggiare qualcosa che dovrebbe essere trattato con cura. Il blog si esprime, al meglio e al peggio, attraverso le parole e questo blogger le usa con grande attenzione, accompagnandole raramente con aggettivi- che, proprio per l'accuratezza che usa nella loro scelta, risulterebbero pleonastici - e evitandone l'uso a effetto. Lui non vuole colpire, vuole spiegare.
Se dovessi abbinare ai suoi post un sottofondo musicale sceglierei Puccini, mai Verdi: il passionale Verdi che sfida Wagner, non il sentimentale Puccini. A me, che dal "dire al fare" passo con la velocità e il frastuono della Cavalcata delle Valchirie, potrebbe insegnare il senso della misura, che non mi appartiene come indole, ma al quale ho sempre aspirato. La personalità del blogger filtra, rivelatrice di chi scrive, e a me, triestina cresciuta in un clima e una cultura mitteleuropee, sarebbe piaciuto essere come lui che, nella fotografia che lo ritrae, ha un sorriso appena accennato e gli occhialini. Questo blogger lucido e distaccato rappresenta per me ciò che non potrò ma aspirerò, per tutta la vita, a essere. La mia scrittura sovrabbondante, eccessiva nelle virgole e negli aggettivi, che scoppia dove lui scoppietta, urla dove lui sussurra, sghignazza dove lui sorride... be' è diversa, ma forse questa è proprio la ricchezza del blog, delle sue mille facce che non smettiamo mai di analizzare, studiare, ma anche e semplicemente assaporare.
Ma c'è un aspetto fondamentale e insopprimible nella sostanza della comunicazione che accomuna tutti i blogger: si chiama libertà di espresssione. E' la madre, di chi e per chi comunica, di tutte le libertà. In questi giorni perigliosi in cui un politico importante, invece di rispondere all'esigenza di chiarezza dei cittadini, denuncia il giornale che, facendo sua questa esigenza, gli ha posto una serie di domande, questa libertà ha subito un attacco senza precedenti.
Mi auguro che nella nostra democrazia, fragile nei fatti, ma ancora forte nei presupposti e nelle regole normative, i blogger facciano sentire, ancora una volta - forte e chiara - la loro voce a difesa della libertà di espressione.

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