giovedì 8 ottobre 2009

Dalle stelle... agli stallieri.

Il nostro tombeur de femmes comincia, come il protagonista di "Morte a Venezia", a svelare sotto al cerone sfatto il suo vero volto. Non è gentiluomo, non è galante con le signore, perlomeno quelle che non scatenano i suoi appetiti sessuali, e manca di controllo: straparla, quando non parla a vanvera. Esiste anche il silenzio. D'oro. Nessuno dei suoi strapagati consulenti e avvocati ha l'umana pietà di darle, Presidente, quell'unico consiglio che potrebbe esserle utile? Tacere! Capisco possa essere difficile: perdere è molto più doloroso che vincere, e nessuno meglio di noi, poveri tapini che ci abbiamo fatto il callo, può capirla. Più si è saliti in alto e più la caduta fa male, anche se questa esperienza, ai tapini di cui sopra, risulta ignota non conoscendo l'ebbrezza delle grandi altezze. E' legge fisica Presidente: lei con i numeri dovrebbe essere un mago! Sarà il caso che si ripassi il suo vecchio libro di Diritto costituzionale. Suggerirei anche "Il Galateo di Donna Letizia" e "Come recuperare il controllo in 10 lezioni". Già che c'è, comperi anche "La caduta degli dei". Non si sa mai: meglio fare qualche acquisto in previsione dei tempi bui. Un risarcimento danni di 750 milioni di euro potrebbe metterla in difficoltà anche con gli spiccioli. E se posso permettermi: si guardi le spalle Presidente! Lo sa che il popolo di navigatori, poeti e santi, diventa anche popolo di voltagabbana, quando... Mai fidarsi del popolino. Lei che vende sogni e bugie in formato televisivo dovrebbe saperlo: la sovresposizione mediatica... dalle stelle alle stalle (in compagnia degli stallieri) si fa presto a finire. E il suo popolo potrebbbe non trovarla più divertente: le barzellette, quando si tocca terra, senza casa, né sicurezze, né lavoro... non divertono. Forse si perde il senso dell'umorismo. Come sta succedendo a lei in questo momento.
Onde e per cui: ottimismo, pensieri positivi e leggerezza, Presidente, mi raccomando. Non vorrà mica diventarmi rabbioso e triste come i comunisti? Non lei, allegro folletto del Parlamento, divertente giullare di corte. Non lei, Presidente.

1 commento:

  1. Ben sapevano i nostri avi che la maleducazione non paga. Ben dicevano che un sorriso può trasmettere quello che mille parole non possono, che l’empatia con i simili, o meglio la solidarietà era spesso l’unico sostegno alle disgrazie temute e più spesso provate.
    Un sorriso, appunto.
    Non le barzellette, non le prese in giro, non le spiacevolezze di chi empatico non è stato mai, nemmeno quando ci ha provato con ogni fibra del suo corpo.
    Corpo, appunto, e non anima. Un insieme di muscoli che nemmeno il cerone riesce più a tenere uniti.
    Sono con te cara Lalla, con anima e cuore, e rossa come non mai.
    Che la speranza non debba mai abbandonare questo nostro immaginare un domani migliore, non già a Utopia, ma qui in Italia.

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