mercoledì 7 ottobre 2009

Ricordi?

La sera scendeva su Milano, ingolfata di traffico e cattiveria, allungando la sua ombra sul soggiorno e sui nostri volti tirati. Più che una discussione un litigio. Non ricordo il motivo del contendere, ma rammento la mia esclamazione: "E' un principio tutelato dalla nostra Costituzione!" Il mio compagno mi aveva guardata, poi assumendo un'aria condiscendente, quella che si usa per spiegare una faccenda complessa a un bambino, mi aveva risposto: "La Costituzione è una bella poesia, un libro dei sogni..." E la sua bocca aveva assunto una piega amara.
" E tu pensi che uomini che passarono la giovinezza in prigione o che scelsero la via dell'esilio, che videro morire i compagni...".
Mi aveva interrotta:
"E' un'impalcatura che avrebbe dovuto sostenere uno splendido palazzo, ma è rimasta incompiuta. Il nostro è il Paese delle cattedrali nel deserto".
"Gli uomini che scrissero quella che tu chiami una poesia erano uomini diversi, cresciuti in un Paese che aveva messso al bando la libertà, per loro non fu scontato essere liberi. Videro un dittatore fare strame del Paese, portarlo in guerra, allearsi ai nazisti, promulgare le leggi razziali".
"La natura umana..." e di nuovo il mio compagno aveva scrollato la testa.
"E' la Bibbia della nostra democrazia, veleggia alta perché chi ha molto sofferto acquisisce uno spessore anche umano più ampio. Quando scrivevano democrazia o libertà o eguaglianza quali ricordi si accendevano nelle loro menti? Scrivevano eguaglianza davanti alla legge e rievocavano i Tribunali speciali, le condanne per i reati di opinione, gli anni passati senza vedere crescere i figli, lontano dalle mogli, nelle celle a chiedersi il perché di quell'ostinazione che aveva dannato le loro vite. Un ostinato, insopprimibile desiderio di libertà!"
Ieri sera, quando su Internet è circolata la notizia, quando ho letto che il Lodo Alfano era stato considerato illegittimo in considerazione dell'articolo 3 della Costituzione che fissa il principio dell'eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge ho pensato a quegli uomini. Vogliamo cambiare la Costituzione, volare basso, omologarci a uomini e idee di corto respiro? Quegli uomini lungimiranti l'avevano previsto, istituendo una procedura più complessa e imponendo maggior consenso.
Per rinunciare a sognare, Amendola, Calamandrei, La Malfa, De Gasperi, Nenni, Pertini... stabilirono che si dovesse essere in tanti, proprio molti: chissà, forse per indurci a riflettere.

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