Due turiste americane, cresciute a latte e bistecche al sangue, sbarcano a Barcellona. E' estate, il sole arroventa le guglie della cattedrale voluta da Gaudì, fa brillare di colori pastosi una città calda, sensuale... Mani brune pizzicano le corde di una chitarra. La rossa camicia del pittore, cangiante, fa risaltare il suo sguardo, impudico quanto la proposta che l'uomo fa alle due ragazze... E il vecchio Woody decolla: si dice ciò che non si pensa, si fa quello che non si dice, ci si misura con la vita o ci si nasconde in questa città di cui Cristina, una delle due ragazze, quella che ha già programmato tutta la sua vita futura sulla base dei solidi rassicuranti valori borghesi che le sono stati inculcati, cerca di cogliere l'identità catalana, per farne l'oggetto della sua tesi di laurea, per contenere nella gabbia delle parole, il calore che le divampa dentro, quella passione nascenteche la indurrà a cedere alla lusinga di quello sguardo che le scivola sulla pelle come una bruciante, insostenibile carezza. In pochi minuti scoprirà la donna che potrebbe essere, ma solo per negarla, come i desideri ai quali per sempre rinuncerà, scegliendo di sposare il solido, rassicurante fidanzato americano.
L'amica che l'accompagna invece sceglie - subisce? - il fascino del pittore, la disordinata anarchia della sua vita, lo scontro/incontro con la donna che è stata sua moglie e che riappare nella sua vita, sconvolgendola con la violenza di un tornado. Penelope Cruz è nera di occhi e capelli quanto l'amante americana dell'ex marito è bionda e pallida, quasi a sottolinearne la diversità e il potere dell' attrazione/repulsione. Concentrato di genialità alla quale tutti s'inchinano ammirati ne incarna tutta la prepotenza, la bellezza e la mancanza di limiti. E' troppo per l'americana che forse nella dipendenza dell'amante dalla ex moglie, scoprirà una debolezza in cui riconoscersi e ricacciarsi, insoddisfatta, alla ricerca di una completezza che si capisce o intuisce essere solo una chimera, un'ipotesi, una promessa non mantenuta.
Un attimo e... via, come la vita.
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