"Mi sarei aspettato un po' più di entusiasmo da parte tua" disse Gualtiero.
Marilena cominciò a mangiare, in silenzio.
"Si può sapere cosa c'è?"
La moglie non alzava la testa dal piatto.
"Parla, boia d'un mond laeder!" urlò Gualtiero, alzandosi da tavolo, dopo avere scaraventato il tovagliolo sulla tavola. Mentre lui percorreva la cucina a lunghi passi, avanti e indietro, come un animale in gabbia, lei cominciò a parlare: "Perché mi devi sempre umiliare in questo modo? A te un figlio sarebbe servito solo a far carriera, ma per me, per me, sarebbe stato un bambino mio, un bambino da tenere tra le braccia, da amare. Negli anni in cui ho insegnato ho potuto illudermi che quei ragazzini fossero un po' miei... ma ora, ora sono sola e... "
"E io chi sono? Nessuno!" la interruppe il marito, avvicinandosi e allungando una mano per cingerle le spalle. Ma lei, in piedi come lui, si sottrasse brusca a quel contatto, voltandosi a fronteggiarlo e dicendo: "Credi non veda gli sguardi di commiserazione delle donne della tua famiglia, tua madre in testa? Pensi sia cieca o stupida? Vorrei ricominciare a insegnare: era di questo che oggi, quando sei rientrato... "
"Non se ne parla nemmeno" l'interruppe Gualtiero. Perentorio.
"Hai la fortuna di avere un marito in grado di mantenerti, e non è una fortuna da poco. Avrei voluto dei figli anch'io, cosa credi? Vengo da una famiglia contadina e sono un fascista, un fascista convinto. Ti ricordi cosa diceva Desmo? Diceva che i nostri figli avrebbero avuto un mondo migliore, e che noi, con il Duce, l'avremmo costruito... Ecco, oggi, io... "
Marilena lo guardò, pallida: "Desmo, il Duce... non sai dire altro. Apri gli occhi, Gualtiero, apri gli occhi. E, visto che oggi è il giorno della verità, parliamo di Desmo: dimmi cos'è successo? Perché è morto e chi l'ha ucciso?"
Gualtiero impallidì; poi, con una voce che lei non gli conosceva, le rispose: "Non farmi domande su Desmo: non voglio parlarne. Non posso, non posso, hai capito!"
"Perché?" lei insistette.
"Non servirebbe a nulla. Potessimo tornare indietro... "
"Ma tu cosa... cosa hai fatto?"
E Marilena lo guardò pallida, aggiungendo: "Ha a che fare con Ninetto questa storia, è vero?"
Gualtiero annuì, lo sguardo che si faceva fosco, indecifrabile.
"Parlamene... "
Il marito scosse la testa.
"Parlamene... "
Gualtiero le girò le spalle e, dopo aver bestemmiato, uscì dalla cucina, trascinando i piedi mentre Marilena crollava a sedere su una seggiola, pallidissima.
(continua... )
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