venerdì 10 febbraio 2012

La crisi ridotta all'osso


I responsabili della crisi che il Paese sta vivendo cominciano a delinearsi con una certa chiarezza. Sul banco degli imputati la Finanza, i politici e l’Europa.
La Finanza ha preso i debiti contratti dai clienti delle banche e li ha cartolarizzati (trasformati da crediti in titoli di credito, pensate alla differenza tra farsi prestare una certa somma e firmare una cambiale), poi li ha venduti sul mercato finanziario e, come una pioggia di coriandoli, questi debiti, diventati con complesse operazioni d’ingegneria finanziaria prodotti finanziari autonomi, hanno invaso il mercato alimentando speculazioni legate al rischio d’insolvibilità che è struttura portante di ogni debito/credito, e alla possibilità di scaricarlo. Ogni debito/credito, passando di mano in mano ha alimentato centinaia, migliaia di operazioni, in un giro di valzer sempre più vorticoso e… redditizio. Tutto ha funzionato fino a quando il debitore originario alla scadenza ha pagato. Il sistema è saltato nel 2008 negli Usa con la crisi dei subprime, prestiti concessi dalle banche a clienti poco solvibili contando, come garanzia, sull’aumento inarrestabile degli immobili che con quei prestiti erano stati acquistati. Il resto è storia nota.
Com’è potuto succedere? Avidità e mancanza di controlli e di norme a tutela del risparmiatore. E qui entra in ballo la politica, con gravissime responsabilità: incompetenza, corruzione, soggezione al potere della ricchezza finanziaria e…. sguardo corto: da politici che guardano alla rieleggibilità, non da statisti che si pongono come obiettivo il benessere delle future generazioni.
Rimane l’Europa: partita, con il piede sbagliato, dall’economia e dalla moneta unica, tralasciando la politica che avrebbe dovuto sancire le regole, uniformarle, istituzionalizzando la solidarietà e l’equità… Rissosa, vecchia, farraginosa e miope l’Europa ha perso la rotta e sta andando alla deriva.
Il quadro tracciato non è brillante e non è esaustivo: è soltanto un tentativo di sintetizzare gli errori fatti per poter valutare la validità delle scelte che sta attuando il governo in carica. Voi che ne dite?

Nessun commento:

Posta un commento