sabato 9 luglio 2011

Storia di nebbie e acquitrini (puntata n°22)

"Marilena stai male?" e, guardandola negli occhi, la voce incerta, Gualtiero le aveva chiesto: "Cosa ti succede?"
Raddrizzandosi, lei aveva borbottato: "Ma chi erano quegli uomini? Cosa volevano?".
"Stavano cercando qualcuno... e lo hanno trovato", aveva risposto Gualtiero. Nello scompartimento i viaggiatori sussurravano tra loro, guardandosi intorno diffidenti, mentre il treno rallentava per fermarsi poco dopo, con uno stridio acuto di ferraglia, alla stazione successiva. Anche qui, aperti gli sportelli dei vagoni, c'era chi saliva e chi scendeva. Ma la fermata si protraeva più del solito... Cosa stava aspettando il capostazione per usare il fischietto e dare il via libera al macchinista?
Qualcuno sussurrò: "Come mai non si parte?" e nessuno rispose. In quel momento sulla banchina apparvero i due uomini che avevano appena controllato i documenti: tra loro, piegato in avanti, le braccia intrecciate a tenersi lo stomaco, camminava a fatica l'uomo che aveva tentato di fuggire. S'intravedeva dai finestrini la piazzetta antistante la stazione e la parte posteriore di una macchina. In attesa. Mentre il treno riprendeva il viaggio, l'uomo - un ragazzo alto, magro - voltò la testa, come se cercasse qualcuno, e Marilena ne incrociò per la seconda volta lo sguardo: sempre spaventato ma con un fondo di fierezza. Vedendola aveva cercato di raddrizzare la schiena, con uno sforzo evidente e... le aveva sorrise. O era stato soltanto uno stiramento di labbra, dovuto al dolore? - aveva pensato, socchiudendo le labbra per parlare, ma Gualtiero l'aveva bloccata con uno sguardo, sussurrandole: "Non è il caso di fare commenti! Non lasciarti commuovere e... " 
Nello scompartimento, avvolto in un silenzio impacciato e timoroso, una voce aveva sussurrato: "Sono quelli dell'OVRA e con loro non si scherza!" 
Il treno correva ora sbuffando fumo nella pianura e Marilena cercava di scacciare dalla mente quel ragazzo, chiedendosi il motivo di quel suo comportamento, a dire poco, strano. Aveva già tanti problemi... Che ne capiva lei di politica? E Gualtiero si era reso conto? Ma cosa avrebbe dovuto capire, il suo era stato un gesto istintivo... Istintivo e sciocco - pensò, mentre di nuovo il treno rallentava e il marito, già in piedi, raccoglieva  valigia e pacchi, invitandola ad affrettarsi. 
Appena scesi sulla banchina si trovarono di fronte altri poliziotti in borghese che fermavano i viaggiatori, chiedendo i documenti. "Oggi è giornata di controlli... "aveva borbottato Gualtiero, seccato.
" Non soltanto oggi" lei gli aveva risposto, ma senza guardarlo  negli occhi.
(continua... )

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